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GLI OBBLIGHI DELLA SOSTENIBILITA’

In base alla direttiva europea per la rendicontazione delle informazioni sulla sostenibilità (Corporate Sustainability Reporting Directive – CSRD ) del 14/12/2022, a partire dal 1° gennaio 2024 la rendicontazione della sostenibilità è un obbligo per le grandi imprese quotate con più di 500 dipendenti. Negli anni successivi l’obbligo sarà esteso a una casistica più ampia di imprese:

  • Anno fiscale 2024: imprese quotate con oltre 500 dipendenti (rendicontazione nel 2025)
  • Anno fiscale 2025: imprese non quotate con oltre 500 dipendenti (rendicontazione nel 2026)
  • Anno fiscale 2026: PMI quotate (rendicontazione nel 2027)
  • Anno fiscale 2027: Società extra-europee con fatturato minimo di 150 ml di € nell’UE (rendicontazione nel 2028)  
  • Anno fiscale 2028: PMI quotate che abbiano rimandato di assolvere l’obbligo nei due anni precedenti  (rendicontazione nel 2029)


il report di sostenibilità

Di fatto il report è una relazione annuale, la cui natura è duplice: quantitativa, perché deve contenere dei dati e qualitativa, perché deve narrare, mettendo a confronto presente, passato e futuro.
Il report rappresenta l’organizzazione come un tutto unitario, descrivendone gli aspetti che la contraddistinguono, di cui i principali sono qui elencati.

La storia, il contesto, i servizi dell’organizzazione e la conseguente creazione di valore.

La Governance: principi e procedure che regolano il funzionamento dell’organizzazione.

Il mondo che ruota intorno all’organizzazione, comunemente definito come l’insieme degli stakeholder: dipendenti, collaboratori, clienti, fornitori, consulenti, partner, organizzazioni, associazioni, istituzioni, etc.

Gli obiettivi di sostenibilità che l’organizzazione si è posta, si pone e intende porsi per il futuro, in rapporto ai tre assi ESG di sostenibilità: Environmental (Ambiente), Social (Sociale), Governance (Etica), con particolare attenzione per ciò che costituisce sviluppo e benessere.

I valori cosiddetti “intangibili”, che contribuiscono a creare valore nel breve, medio e lungo termine, “concernenti il capitale intellettuale, umano, sociale e relazionale” come ad esempio il perseguimento di alcuni dei Goal dell’Agenda 2030: salute e benessere, lavoro dignitoso, parità di genere.

I dati che ruotano intorno alla creazione di valori tangibili e intangibili creati dall’organizzazione (quantità dei prodotti, fatturati, spese, quantità di risorse impegnate, etc.)

I dati relativi agli impatti dell’organizzazione, relativamente ai tre assi ESG (emissioni, scarichi, consumi, politiche di gestione del personale, della condivisione, della formazione, della struttura, etc.)

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L’analisi di sostenibilità

Benché questo passaggio non sia prescritto dalla normativa, prima di predisporsi alla stesura del report è utile fare una mappatura dell’organizzazione sulla base degli obiettivi di sostenibilità, in modo da avere un quadro analitico della situazione. 
Esistono al momento svariati questionari, impostati perlopiù sugli standard GRI (Global Reporting Initiative), in base ai quali le organizzazioni possono procedere a una valutazione della loro sostenibilità e predisporre quindi piani a breve, medio o lungo termine, che entreranno nel loro report.

Progetta la tua sostenibilità

 Anche Setter ha predisposto un programma di elaborazione dell’analisi di sostenibilità, basato su un questionario ispirato agli standard GRI.
Il programma si articola in due parti:

 1 Compilazione del questionario, che si svolge in collaborazione con l’organizzazione interessata

 2 Elaborazione dell’analisi che, a sua volta, approfondisce tre aspetti:

  1. Elaborazione dei livelli di sostenibilità ambientalesociale e di governance, specificando, per ciascuno di essi, almeno cinque sotto aree, ciascuna delle quali coerente con uno o più SDGs (Sustainable Development Goals).
  2. Elaborazione di una mappatura della gestione dei processi aziendali in ottica di sostenibilità ambientale, sociale e di governance, secondo i principi di Pianificazione, Misurazione, Digitalizzazione e Certificazione.
  3. Indicazioni sulle certificazioni utili al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità


 Una volta terminata l’analisi di sostenibilità, è possibile iniziare a redigere il primo report, che sarà aggiornato di anno in anno, in relazione alla progettualità attuata e a quella prevista.

La rendicontazione di sostenibilità diventerà a breve una pratica indispensabile per qualsiasi organizzazione, anche se non appartenente alle categorie per cui vige l’obbligo e questo per svariati motivi:

  1. Essere più appetibile per gli investitori
  2. Migliorare l’uso efficiente delle risorse
  3. Rafforzare i rapporti con gli stakeholders
  4. Accrescere l’innovazione
  5. Migliorare la propria reputazione